Capitolo provinciale delle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena
Omelia per la Messa dello Spirito Santo - 21 agosto 2020
Letture: 1 Corinzi 12:3b-7,12-13; Salmo 103 (104); Giovanni 20:19-23
Qual è il significato di questa preghiera allo Spirito Santo, invitandoLo ad essere presente e ad assistere in questo momento così importante del vostro capitolo provinciale? Perché invocarlo proprio oggi, il giorno delle elezioni? Quando ricordiamo Chi è la Persona che stiamo chiamando, lo Spirito Santo, il dono inviato alla Chiesa da Gesù al suo ritorno al Padre, la forza dell'amore che anima la Chiesa e la adorna con la pienezza dei doni divini – è una cosa molto grande che stiamo facendo.
Potremmo essere tentati di pensare che in questo modo possiamo in qualche modo condividere la responsabilità delle decisioni che prendiamo. Con l’aiuto di Dio le cose andranno bene nel futuro, ma se così non fosse, possiamo sempre assegnare almeno una parte della colpa allo Spirito Santo – “cosa pensava di fare quel giorno quando ci ha spinto a prendere questa o quella decisione?” Naturalmente se le cose vanno bene possiamo prendercene il merito noi stessi – quelle furono buone decisioni che prendemmo quel giorno! C'è una frase straordinaria negli Atti degli Apostoli, quando i discepoli annunciano la loro decisione dopo il cosiddetto concilio di Gerusalemme: “è parso bene allo Spirito Santo e a noi”, dicono (Atti 15,28). Insieme, Spirito Santo e noi stessi, insieme, abbiamo preso le seguenti decisioni ... è un'affermazione piuttosto straordinaria, che ciò che è stato deciso è l'opera sia degli esseri umani che conversano e decidono, sia dello Spirito Santo che opera in loro, attraverso di loro, accanto a loro ... qual è il modo migliore per descriverla, questa operazione dello Spirito nelle azioni umani?
A volte potremmo essere portati a pensare che più ci sottraiamo alla responsabilità, più spazio lasciamo allo Spirito Santo per mostrare la sua mano, per rivelare la sua volontà. Dobbiamo svuotare noi stessi dei nostri pensieri e delle nostre inclinazioni, diventare come marionette o burattini nelle mani dello Spirito Santo, completamente a sua disposizione per fare di noi ciò che Egli desidera? È una condizione spirituale desiderabile, essere così disponibili allo Spirito da essere come marionette nelle sue mani? Ma una marionetta o un burattino non è un essere umano ed è negli esseri umani e attraverso gli esseri umani che lo Spirito Santo opera. Persone umane hanno intelligenza e libertà, intelletti e volontà, e noi chiediamo l'aiuto dello Spirito Santo non per prendere il posto di quei doni naturali, ma per permetterci di fare il miglior uso possibile della nostra intelligenza umana e della nostra libertà umana.
Abbiamo bisogno dello Spirito Santo soprattutto per essere il più possibile liberi. Abbiamo bisogno che lui venga non per prendere il posto della nostra libertà, ma per rafforzare la nostra libertà. Abbiamo bisogno di lui per aiutarci a superare gli ostacoli e le distrazioni che inibiscono la nostra libertà e che ci chiudono in noi stessi. C'è un'immagine sorprendente nella lettura del Vangelo di oggi: “erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore …”. Ci sono molte cose che ci portano a chiudere le nostre porte, forze che lavorano su di noi sia esternamente che internamente, e abbiamo bisogno dell'aiuto dello Spirito Santo con entrambi.
La prima lettura parla della grande sfida esterna che dobbiamo affrontare: come costruire la comunione, fare l'unità, quando c'è così tanta diversità tra di noi? È sempre opera dello Spirito, che porta in sé una varietà di doni e di ministeri e servizi, una varietà di personalità, di esperienze e di prospettive. Questo è un compito centrale per noi, no, costruire la comunione della chiesa, creare una comunità domenicana – tra i tanti individui che siamo, siamo chiamati a costruire una mente comune, un progetto comune, una vita condivisa. Per questo abbiamo bisogno dell'aiuto dello Spirito Santo. È di questo che si tratta, dice San Paolo, l'unico Spirito dal quale tutti siamo stati dissetati per diventare un unico corpo. Ogni volta che celebriamo l'Eucaristia preghiamo per questa comunione: “… a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo, in Cristo, un solo corpo e un solo spirito”.
Ma abbiamo bisogno dell'aiuto dello Spirito altrettanto, forse anche di più, per le realtà interne che ci portano a chiudere le porte, che ci imprigionano in noi stessi e che diminuiscono la nostra libertà. Molte cose ci spingono a chiudere le porte del nostro cuore e della nostra mente: paure e ansie, gelosie e ambizioni, rivalità e ferite del passato, pregiudizi e preferenze personali. Queste sono le cose che sovvertono la nostra libertà e che rendono difficile per noi sia vedere chiaramente ciò che è vero sia agire semplicemente per e dall’amore. Lo Spirito Santo è il fuoco che scongela queste cose in noi, sciogliendo la durezza del nostro cuore, calmando le nostre paure, spezzando le catene e aprendo le porte, affinché possiamo vivere con più fiducia nella verità e nell'amore.
Iris Murdoch è una filosofa molto conosciuta nel mondo anglofono. Di solito viene descritta come inglese, anche se in realtà è nata in Irlanda. Scrive bene della libertà, parlando di due momenti della nostra libertà: la libertà di vedere e la libertà di fare. Ci sono cose che ostacolano la nostra libertà di vedere, cose che confondono la nostra visione e distorcono la nostra percezione in modo che non possiamo vedere in modo semplice e diretto ciò che è vero. Abbiamo bisogno dell'aiuto dello Spirito Santo in questo momento della nostra libertà: vedere chiaramente ciò che è vero, ciò che è giusto, ciò che è meglio, per purificare gli occhi della nostra mente per vedere con precisione. Ma abbiamo bisogno dell'aiuto dello Spirito Santo anche per il secondo momento della nostra libertà. Non basta vedere ciò che dobbiamo fare, bisogna saperlo fare anche noi. E questa è la libertà di fare, di agire. Anche le nostre azioni possono essere ostacolate nella loro libertà da molti fattori e lo Spirito Santo ci aiuta a farci strada attraverso questi fattori per poter agire, per quanto possibile, semplicemente per carità, per amore del bene.
Questo è il motivo per cui oggi ci rivolgiamo allo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è Dono e Lui è Amore. Il suo potere e la sua influenza non distruggono o sospendono i nostri doni naturali di intelligenza e libertà. Il suo lavoro è piuttosto quello di rafforzare queste capacità in noi, in modo che possiamo vedere chiaramente e senza confusione, e che possiamo agire in modo autentico, senza distrazioni o ostacoli.
Egli ci conduce in un luogo di pace per quanto riguarda le decisioni che dobbiamo prendere. La pace è il primo dono del Signore risorto ai suoi discepoli e lo Spirito Santo stabilisce la Chiesa nella pace. Quando avrete fatto tutto il possibile per riflettere e per dialogare insieme, per discernere ciò che è giusto e buono, allora potrete procedere con calma e serenità, senza paura, fiduciosi nella presenza del Signore con voi e nella guida dello Spirito in voi.
Questa è la preghiera che facciamo celebrando questa Messa dello Spirito Santo: che con il suo aiuto serviremo al meglio la verità e l'amore, fino alla pienezza delle nostre capacità e delle nostre forze, che vivremo nella verità che ci rende liberi (Giovanni 8,32), agendo secondo verità nella carità (Efesini 4,15), cosi che che in ogni momento ameremo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, e i fratelli e le sorelle con cui condividiamo la nostra vita.
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